Fisica Quantistica e comunicazione futura: nuovo record nell'osservazione dell'Entanglement
Nel Giugno del 2017, la Rivista scientifica Science ha pubblicato i risultati di una Ricerca che proverebbe la possibilità di mantenere la connessione tra due particelle entangled, ovvero intrecciate, poste a oltre 1000 chilometri di distanza l'una dall'altra.
Questa evidenza porterebbe ad auspicare ad una sempre maggiore interrelazione tra la Fisica Quantistica ed i futuri sistemi di comunicazione e telecomunicazione.
Un gruppo di Ricercatori cinesi guidato da Juan Yin dell'Università di Scienza e Tecnologia di Hefei, Cina, ha compiuto uno studio dai risvolti decisamente rivoluzionionari.
Tramite un laser montato a bordo del satellite spaziale Micius, dotato di strumenti in grado di creare particelle subatomiche con stato di polarizzazione opposto, due fotoni sono stati mandati sulla Terra, inviati separatamente verso due stazioni terrestri della Cina poste a 1200 chilometri di distanza l'una dall'altra.
Si tratta già di un record, visto che la distanza massima precedentemente coperta era pari a soli 100 chilometri. Successivamente all'invio, il team di Ricercatori ha constatato la tenuta della connessione, con un segnale stimato di 12 ordini di grandezza più forte di quanto lo sarebbe stato nel caso in cui i fotoni avessero viaggiato sulla Terra lungo una fibra ottica. Un risultato rivoluzionario nell'ambito delle telecomunicazioni.
Ma facciamo un passo indietro.
Con il termine entanglement, ovvero intreccio, si fa riferimento al fenomeno della correlazione a distanza tra gli stati quantistici assunti da diverse particelle subatomiche, alla cui base c’è il comportamento ondulatorio della materia. Trattasi di uno dei fatti più inspiegabili della fisica, al punto che Albert Einstein ne rimase sempre piuttosto sconvolto ritenendolo più che altro prova dell'inesattezza o dell'incompletezza della Meccanica Quantistica, riferendosi al fenomeno come spooky action at a distance ossia spaventosa azione a distanza.
Tale concetto, apparentemente complesso, si fonda sull'assunzione che gli stati quantistici di due particelle microscopiche interagenti, A e B, risultino intrecciati anche nel caso in cui una delle due particelle venga posta ad una grande distanza dall'altra, al punto che qualora venisse modificato lo stato quantistico della particella A, si avrebbe un istantaneo effetto anche sulla B, determinando la cosiddetta azione fantasma a distanza. Più precisamente, una misurazione effettuata su uno dei due fotoni farebbe "collassare" il suo stato quantistico su un determinato valore, influenzando un'identica misurazione compiuta sul fotone lontano, come se appunto tra i due avvenisse un'immediata comunicazione.
Ora, grazie agli studi compiuti dal team cinese guidato da Juan Yin, si potrebbero aprire le porte a diverse strade possibiliste nell'ambito delle tecniche di comunicazione, dove le modalità convenzionali verrebbero surclassate da una eventuale applicazione pratica del fenomeno dell'entanglement. Spingendoci un po' più in là, ma non troppo, potremmo arrivare a concepire i futuri computer come sistemi completamente basati sulla Quantistica, e rispetto ai quali l'entanglement si renderebbe elemento di collegamento nello scambio di informazioni, arrivando ad ipotizzare addirittura la possibilità di una crittografia quantistica, a protezione assoluta delle informazioni scambiate.
Fonti: Scienze, Le Scienze